lunedì 6 maggio 2013

Alma mater

Alma mater 1 

 - Bambina, basta. Smettila di suonarmi il flauto nelle orecchie. Peraltro, suoni molto male. Sto cercando di preparare una lezione sulla Canzone al Metauro di Torquato Tasso. È un argomento un po’ delicato, sai? Ci vuole concentrazione. Vai ad esercitarti nella tua stanza, chiudi bene bene la porta e fai in modo che io non senta più i suoni orrendi che riesci a produrre con quel flauto. Non piangere tesoro, la mamma ti vuole bene, ti dice solo la verità. Qualcuno deve farlo. Adesso, va’. Va’. 



Alma mater 2 


- E tu, neonata, smettila di frignare, to’, metti ‘sta tetta in bocca e taci. Lo so che stai tutto il giorno in braccio con una tetta in bocca, è un po’ noioso, posso capirlo. Preferiresti che io ti parlassi, ti guardassi negli occhi, ti cantassi le filastrocche. Invece ti do solo tanti baci e tanto latte. Non ti stimolo abbastanza. Lo so, so tutto della teoria. Ma la pratica è un’altra cosa, e questo è un concetto che è meglio tu acquisisca in fretta. Mamma deve fare tante cose. Mamma è stanca anche mentre ti sogna, la notte. 



Alma mater 3 


- Ariane, sei stata tu a dire alla bambina... 
- Quale bambina, Solal? 
- La seconda. Sei stata tu a dirle che, se non smette di infilare i pollici negli occhi della neonata, la porti nel bosco e l’abbandoni, ma prima controlli che in tasca non abbia né sassolini né briciole perché non ritrovi la strada di casa? 
- ... 
- Ariane, sei proprio una brutta persona. E questo prima ancora di essere una madre orrenda, una moglie mediocre e una fallita esistenziale. 
- Che ne dite di un bel piatto di sofficini e bastoncini fritti per cena?

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