giovedì 9 maggio 2013

Mi ricordo, sì, io mi ricordo

- Solal, ti ricordi quando io vivevo a Parigi ed ero bella, giovane e magra? 
- Vagamente. 
- Ero la tua personale corrispondente dalla Ville Lumière: ti scrivevo dalla Closerie des Lilas, ti scrivevo dal Fumoir, quel bar très branché vicino al Louvre; tu mi citavi Hemingway, e io correvo al bar Select perché Paris is a moveable feast...e ti scrivevo anche da lì. Alla fine sei venuto a prendermi. 
- Sì. Soprattutto, per farti smettere di scrivere. 
- E ti ricordi che ti ho mandato quella cartolina dalla Shakespeare & Co, la leggendaria libreria vicino a Notre Dame? 
- Sì, mi ricordo, Ariane. 
- E pensare, Solal, che adesso quella cartolina è qui, attaccata con una puntina da disegno alla lavagnetta dei promemoria, un po’ sbiadita, un po’ sgualcita agli angoli... 
- Un po’ come te, insomma. 
- ... 
- ...
- E ti ricordi che mi hai dato appuntamento a Place des Vosges, e io sono arrivata: jeans blu, camicetta bianca e foulard rosso... 
- Come la bandiera francese. 
- ...sono arrivata e non ti vedevo, e tu mi hai spedito un sms con su scritto “Voltati” e io mi sono voltata e ti ho visto lì, seduto sulla panchina, che mi osservavi. 
- Ariane, io mi ricordo che una settimana prima di sposarti mi hanno ricoverato d’urgenza per asportarmi la cistifellea e quella sera il Milan ha perso la Coppa dei Campioni contro il Liverpool per tre rigori sbagliati. E ora dimmi che quello non era un chiaro presagio di ciò che mi aspettava. A saperlo leggere.

2 commenti:

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