domenica 9 giugno 2013

Risate sataniche

Anche tu hai un’amica immaginaria? 
La mia si chiama Glenn. Non è una vera amica: in realtà è più la mia rivale immaginaria. È una versione un po’ più presentabile di me e, per questo, tanto più temibile. È una che non commette errori, che ha tutto quello che a me manca; tanto che l’unica cosa che le resta da desiderare è il marito di un’altra. Cioè il mio. 
Glenn non si porta appresso zavorre inutili come figli e consorte; è bella, brillante, elegante, tonica e seducente. Il tipo di donna per cui l’uomo medio perde la testa. Siccome tu hai sposato l’uomo medio (tutti gli uomini sono uomini medi, non illuderti mia cara), quell’uomo medio, quando la incontrerà - perché la incontrerà, lei è dappertutto - ne rimarrà tramortito.
Ora, se pensi di sfidare la tua rivale immaginaria sul suo terreno di gioco, hai perso in partenza. La tua unica speranza è fare in modo che tuo marito, semplicemente, non senta il bisogno di andare a toccare con mano come è fatta una donna che è tutto l’opposto di te.

- Tu, rivale immaginaria, sei bella e divertente e quando passi, gli uomini ululano. Puoi dirmi perché?
- Perché metto il tacco dodici anche quando devo scendere a comprare il pane. 
- ...
- Perché io non ho abdicato alla mia femminilità, Ariane; io non mollo mai, io so cosa vogliono gli uomini, soprattutto tuo marito, e sono pronta a darglielo. 
- Cosa vogliono gli uomini, soprattutto mio marito? Dai, rivale immaginaria, dimmelo.
- Ariane, cara, a scuola non ero fra quelli che fanno copiare i compagni durante il compito in classe.
- Glenn.
- Va bene, poveraccia. Ti do una dritta. Io so gratificare gli uomini, li faccio sentire intelligenti, mi prendo cura di loro.
- E come?
- Condivido i loro interessi, mi tengo informata, sto sempre sul pezzo.
- Cioè?
- Ad esempio, so tutto della pesca sportiva. Anzi, sono stata campionessa regionale di pesca sportiva. 
- A Solal piace un sacco la pesca sportiva!
- Appunto, Ariane.

Risata satanica di Glenn.

- Con chi stai parlando, Ariane?
- Con la mia rivale immaginaria, Solal. Sto cercando di carpirle qualche segreto, per sapere come mai tu alla fine mi tradirai con lei.
- Ariane, stai deragliando mentalmente?
- No, per niente Solal.
- E perché allora vai in giro per casa con la tuta felpata e le scarpe col tacco?
- Per non abdicare alla mia femminilità.
- ...
- ...
- Ariane?
- Sì?
- Hai messo le birre in frigo?
- ...
- Scherzo. Dài, vieni su questo divano, che ti sprimaccio un po’.
- Non vuoi che prima parliamo di pesca sportiva?
- Eh?
- Lascia perdere, Solal. Fammi posto.
- Sì, però non togliere le scarpe col tacco, mi fanno venire in mente un sacco di sporcherie che vorrei fare insieme a te.
- Li tengo, Solal.  Però bada bene, io non ci vado a comprare il pane su questi trampoli.
- Eh?
- Non importa. Sprimacciami, su.

Per stavolta l’hai sfangata, Ariane. Hai vinto una battaglia; ma la guerra, mia cara, è ancora lunga. 

Risata satanica.

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