sabato 12 luglio 2014

Infanzie difficili

- Mamma, tette! 
- No carina, niente tette. Non ti ricordi che ne avevamo parlato e io ti avevo convinta, facendoti fissare un ciondolo oscillante, che la tetta non ti piace più? 
- Tette bleah! 
- Esatto, tette bleah, schifo, cacca!
- … 
- … 
- Mamma tette!
- Nooo. Rifletti: ti ricordi che te l’ho fatta assaggiare ricoperta di sale e non ti è piaciuta, lì per lì? 
- Tette bleah! 
- Brava bambina, così ti voglio! 
- …
- … 
- Mamma tette! 
- Aridaje, co’ ‘ste tette! Non te le posso dare, le ho cosparse di acido glicolico in purezza: dicono che faccia miracoli per le tette pendule, però non è salutare per i bimbi. 
- Tette bleah! 
- Proprio così. Ripeti insieme a me: tette no! 
- Tette no! 
- Ecco, brava! 
- Tette no. Mamma tette! 
- Eh, ma tette no significa che non le puoi ciucciare più. 
- Tette… 
- Smettila di osservarle con desiderio e nostalgia, mi spezzi il cuore. 
- Tette… 
- No, ti prego, l’occhio sospiroso e concupiscente no! Sembri tuo padre. 
- Tette… 
- Crescerai, te ne farai una ragione, le dimenticherai. 
- Tette bah?
- Tette bacio? Vuoi dare un bacio di addio alla tetta?
- Tette bah! 
- E va bene, ma solo un bacino, eh, non ti fare venire strane idee… 
- Ecco tette!
- Aaaah! Staccati! Mollami! Aiuto! Si è attaccata! Tiratela via! Solaaal! Aiuto! Alien, pussa via! Non ciucciare! 
- Ariane, ma che state facendo?
- Solal, aiutami, tirala per le gambe, io le tappo il naso finché non soffoca! 
- Ecco qua: staccata. 
- Tette, sigh. 
- Poveretta, Ariane, piange di disperazione e cordoglio... 
- Piange? Mi ha teso un tranello, la baldracca in erba. Portala via! 
- Tetteeee! 
- Ariane, ma non avevi smesso con l’allattamento? 
- Io sì, ma lei no! 
- Non mi è chiaro ma non importa. 
- Solal, io non capisco: ma cosa ci trova nelle mie tette? Perché è ipnotizzata dai miei capezzoli? Qualcuno dovrà convincerla che non si può passare la vita a desiderare di stare attaccata a un seno. 
- Non guardare me, per questo; nemmeno io me ne sono ancora fatto una ragione. 
- Che c'entra, tu sei maschio; lei è una bambina.
- Eh, infatti per lei sarà ancora più difficile. Almeno, noi maschi abbiamo i mondiali di calcio. 
- Voi mi angosciate. Voi e le vostre pretese sul mio corpo! Il corpo è mio, capito? Me lo gestisco io, capito? 
- Ecco, e vedi di andartelo a gestire in cucina, per favore, che è l’una e la tavola non è ancora apparecchiata.
- Guarda che io non sono tua madre e tu non hai sedici anni. 
- Davvero non sei mia madre? Strano, a volte me ne dimentico. 
- Villano. 
- Ariane? 
- Sì?
- Tette bah? 
- Solal? 
- Sì? 

3 commenti:

  1. Ma non ci sono foto correlate al post questa volta?
    Luigi.

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  2. piccola percghè gli fai questo,deve zuppare il biscotto

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