mercoledì 31 luglio 2013

Gita al faro

Le nove del mattino 

- Ariane, cos’è tutto questo trambusto? 
- Mammina, non temere: io, un mio amico e mia sorella stiamo organizzando una gita all’Isola delle Correnti. 
- E i bambini? 
- Ce li portiamo! 
- E come ci andate? 
- Tutti in furgone. 
- Ma chi guida? 
- Io! 
- E chi bada ai bambini? 
- Noi, no? Siamo tre adulti e sette bambini, il rapporto è di uno a due, più o meno: una pacchia, per me.
- Ma cosa mangerete? 
- Granite, gelati, pizze...mica andiamo in gita nel deserto del Gobi. Un bar lo troviamo. 
- Mi sembra una follia. Non posso lasciarvi andare da soli! Vengo anch’io. 
- Mammina, sei sicura? Ci sono due ore di macchina e poi fa caldo. Tu sei un tipo delicato, soffrirai.
- Scherzi, vero? Ho cresciuto tre figlie e vi ho sempre portato a fare i picnic: sono abituata alle gite fuori porta. 
- ... 

Le 11 di sera 

- Ariane, sono stremata. Come ti è venuto in mente di chiedere alla mamma di venire con noi? 
- Non gliel’ho chiesto io! Ha insistito lei, voleva essere di aiuto! 
- La mamma, se va bene, può esserci d’aiuto entro il perimetro di casa sua. Non al di fuori. Guardala, sembra che abbia attraversato il Mar Rosso proprio mentre le acque si stavano per richiudere: è fuori di sé dalla stanchezza! 
- Lo so, poveretta. È così ansiosa... 
- Ansiosa? A un certo punto l’ho vista in mare che urlava contro un bagnante intimandogli di tornare subito a riva perché si era allontanato troppo! 
- Eh, era convinta che fosse il suo nipotino. 
- E poi, che vergogna: al lido ci ha costretti a mangiare i due chili di pane condito che si era portata da casa, in undici sotto un ombrellone e usando le sdraio come tavolino! Invece di sederci comodamente al tavolo e mangiare un’insalata, come la gente normale. 
- Quant’era buono quel pane, però? 
- Sì, ma non si può fare una gita fuori porta con una che in macchina recita il rosario e singhiozza e sussulta a ogni sorpasso. 
- In effetti, in confronto a lei, le nonne istriane sono delle simpatiche pazzerelle. Comunque mi è stata molto utile: se non fosse rimasta sulla spiaggia con la neonata e le più piccole, non avremmo potuto fare l’escursione al faro tutti insieme. 
- ... 
- ... 
- Ariane? 
- Sì? 
- Come è possibile che da una come lei siano venute fuori delle madri serene e per nulla ansiose come noi tre sorelle? 
- Forse per reazione... 

Al mare, un giorno come un altro

- Ariane? 
- Sì? 
- Quella laggiù in mare aggrappata ad una tavoletta e in balìa delle onde, è tua figlia o mia figlia? 
- Aspetta, fammi contare quanti ce ne sono qui: uno, due, tre, quattro, cinque...dovrebbe essere la mia.
- Non è meglio andare a recuperarla? Il mare mi sembra un po’ agitato. 
- No, perché? Galleggia. Piuttosto, non mi ricordo più a chi ho mollato la neonata. 
- Non l’hai mollata a nessuno. È lì sulla battigia che assaggia i sassetti colorati. 
- Che carini quei sassetti colorati! Ne trovo sempre così tanti, nel suo pannolino, quando fa la cacca...
- Ma non le faranno male? 
- Per favore, non mi fare la nonna isterica anche tu, adesso. 

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