martedì 23 luglio 2013

La forza dell'ordine

Da Il Corriere Jonico - Cronaca cittadina 

Giornata campale ieri per le forze dell’ordine locali. La mattina è iniziata con un intervento a sirene spiegate per sedare una rissa in piazza Mazzullo, dove una partita a tressette fra ottuagenari stava per finire in tragedia; risolto brillantemente il problema, i carabinieri procedevano in seguito ad effettuare un controllo di routine del traffico sul lungomare. Al posto di blocco, li attendeva però una sorpresa. Dopo aver fatto accostare una donna, A. d’A., alla guida di un Multivan Tim Tom grigio metallizzato, perché sorpresa a mangiare una pizzetta mentre guidava, i carabinieri hanno scoperto all’interno dell’autovettura ben undici persone, di cui sette bambini, due dei quali nascosti nel bagagliaio. Il furgone, targato **, è risultato di proprietà della donna, un’oriunda del luogo, residente da tempo nel Nord-est, attualmente in vacanza nella nostra ridente località balneare. L’appuntato Agatino Gugliotta, da noi intervistato, ha riferito che in dieci anni di carriera non gli era mai capitata una cosa del genere. 
“La signora A. d’A., incensurata, al mio invito a favorire patente e libretto, cercava di nascondere due dei sei bambini sotto il sedile posteriore, pressandone con forza la testa. Gli altri tre adulti presenti, rivelatisi in seguito la madre e le sorelle della conducente, portavano rispettivamente in braccio una neonata e due bambine di tre e quattro anni. Nessuno dei presenti a bordo del veicolo - omologato per sette - aveva le cinture di sicurezza regolarmente allacciate. Alla mia richiesta di spiegazioni e sotto il mio sguardo severo e intransigente, la donna tentava di giustificarsi adducendo, come scusa per la sua inqualificabile condotta, l’alto tasso di fertilità familiare”. 
Sembra che all’interno dell’abitacolo, oltre alle undici persone presenti, si trovassero stipati anche: due retini da pesca, tre salvagenti, una borsa con secchielli, palette e teli da mare, due delfini gonfiabili, due paia di braccioli, quattro maschere da sub con relativi boccagli, almeno dodici paia di ciabatte, un canotto di gomma, una piscinetta e un passeggino. La donna al volante, già nota alle forze dell’ordine per essere stata sorpresa, nell’agosto dell’anno scorso, alla guida di una vecchia Cinquecento decappottabile con altre sette persone a bordo - di cui cinque bambini - accorgendosi che le sue scuse non riuscivano a far deflettere l’appuntato Gugliotta dal fermo proposito di ritirarle la patente, sequestrare il mezzo di trasporto e privarla della patria potestà, ha cercato di muoverlo a compassione esibendo la graziosa neonata e chiedendo ai bambini di cantare a cappella l’Inno di Mameli. Conquistato dall’ineccepibile performance e dall’irresistibile “dadadadadda” della neonata, l’appuntato ha infine deciso di comminare soltanto una lieve multa e di lasciare che la comitiva raggiungesse la spiaggia verso cui era diretta. “Che vuole che le dica”, si è giustificato il carabiniere “ho prestato servizio per tre anni nella stessa cittadina del Nord-est in cui vive la signora*, dove una cosa del genere non sarebbe mai accaduta. Il ricordo di quegli anni mi ha ispirato una grande pietà per questa povera donna. Non me la sentivo di infierire con sanzioni altrimenti dovute, considerando anche che il marito l’ha lasciata da sola a occuparsi di un numero spropositato di bambine. È un fenomeno che purtroppo conosciamo bene: con la scusa che devono lavorare, i mariti se la fanno alla larga durante le vacanze estive e lasciano queste povere donne alle prese con ritmi vacanzieri disumani”. Ancora una volta l’Arma mostra il suo volto più umano. In un Paese in cui le donne fanno sempre meno figli e, quando ne hanno, sono lasciate sole dallo Stato, l’ennesima storia di illegalità, disperazione, abbandono e degrado familiare ha visto, una volta tanto, il lieto fine. 
A. M.


- Pronto, Ariane? 
- Ciao Solal! 
- Mi mancate tanto, come stanno le mie bambine? 
- Bene, caro. Andiamo al mare, ci divertiamo, ci abbronziamo.
- E tu come te la cavi? Non ti stanchi troppo, con tutte quelle figlie e quei nipotini sempre intorno? 
- Un po’, ma mi organizzo. Sai che le risorse non mi mancano. E lì come va? 
- Piove e si lavora. 
- Ah, come mi dispiace che tu sia lì...E quanto sono felice di essere qui. 
- Buonanotte Ariane. 
- Buonanotte Solal.

13 commenti:

  1. ...il fatto che un carabiniere abbia il mio stesso nome e cognome non mi fa per niente piacere...poi se penso che per giunta è facilmente condizionabile la situazione si aggrava notevolmente! !!!!

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    1. Non te la prendere, è solo un caso di omonimia! Comunque, era pure belloccio come te...

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    2. Ora mi potrei offendereeeee!!!

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  2. anche questa è esilarante ....raccogli tutto e pubblica on -line ...con pazienza venderai un sacco di copie ..

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  3. Grazie, ma la gente secondo me preferisce ridere gratis... :-)

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  4. Comunque sei stata fortunata che Agatino era un carabiniere e non un ranger!!!

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  5. il vero tino gugliotta vi arrestava e buttava la chiave.... e poi difendo i mariti che lavorano in estate e che sono sposati con una povera insegnate che è costretta a stare in vacanza da giugno a settembre.... cmq complimenti

    FD

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    1. ...io conosco bene questo anonimo!!!

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    2. Caro FD, sei fuori strada: le insegnanti, soprattutto se madri, non vanno in vacanza; da giugno a settembre impiegano semplicemente le ore mattutine in modo diverso...:-)

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    3. cara Ariane, mi hai ricordato Aldo (del famoso trio) quando diceva che una parafrasi era una pietosa bugia al servizio della verità.

      Francesco

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  6. il fiuto investigativo di Topolino....

    FD

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